San Galdino

Figlio di piccoli nobili, Galdino nacque a Milano, avviandosi poi alla vita ecclesiastica. Nel 1160 fu arcidiacono della cattedrale, e con l’arcivescovo Oberto, prestò servizio al campo dei milanesi. Nel 1162 assistette alla distruzione della città ordinata dall’imperatore, Federico I Barbarossa. Lui e l’arcivescovo si schierarono con Alessandro III, eletto papa nel 1159 da una parte dei cardinali, mentre altri elessero il filo-tedesco, antipapa, Ottaviano de’ Monticelli col nome di Vittore VI. Scisma nella Chiesa, dunque. Nel 1165 Galdino venne nominato cardinale e succedette a Oberto sulla cattedra di Ambrogio. La città però era in rovina. Nel 1167 incominciò la ricostruzione, e uno dei protagonisti fu proprio lui. Riorganizzò la Chiesa in Lombardia e pianificò il soccorso ai molti poveri. Rimesse in piedi le strutture fondamentali per miserie vecchie e nuove, disse agli amministratori e fece incidere sulla pietra: “Voi siete qui solo per servire i poveri”. Restaurò la cattedrale, aiutato da donne milanesi che donarono i pochi gioielli salvati dai saccheggi del Barbarossa. Morì nel 1176 sul pulpito della chiesa di Santa Tecla, dopo un sermone.